CIAO FRA ALBERTO!
AD ANDRIA TI RICORDIAMO COSI

(1935-2010)

   


  

nato a Salve, 30 aprile 1935
vestizione ad Alessano, 9 agosto 1953
professione temporanea ad Alessano, 12 settembre 1954
professione perpetua a Scorrano, 15 settembre 1957
ordinazione sacerdotale a Bari, 14 marzo 1959
deceduto a Francavilla Fontana, 17 gennaio 2010
sepolto a Giovinazzo, 18 gennaio 2010

 «State attenti, vegliate…»
«State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. È come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare. Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!». Carissimi fratelli, sono queste le parole del Signore (Mc 13,33-37) che mi sono affiorate nel cuore quando, nelle prime ore di domenica mattina, mi è stata annunciata la morte del carissimo padre Alberto Beltrando.


Ci eravamo incontrati appena due giorni prima, giovedì 14, in occasione dell’incontro degli economi, e lo avevo visto ben presente, attento alla materia come al solito, pronto a ricevere e trasmettere sollecitazioni pertinenti. Aveva terminato, con soddisfazione, venerdì 15, il corso di esercizi spirituali predicato da fra Alfredo Marchello, ed era rientrato a Francavilla Fontana, celebrando in serata l’Eucaristia e tenendo anche l’omelia. Tuttavia, qualcosa si doveva essere incrinato nella sua salute, perché lo si è visto alterato nell’aspetto e affaticato nella respirazione. Sabato mattina il medico lo ha visitato e ne ha disposto il ricovero immediato presso l’ospedale civile di Francavilla. Nella serata lo avevo raggiunto telefonicamente, per sapere delle sue condizioni e incoraggiarlo, comunicandogli che l’indomani lo avrei visitato a Francavilla, per incontrarlo personalmente e sincerarmi delle sue condizioni. Mi ha parlato con una voce rauca, ma vigile e cordiale. Tuttavia, le prime analisi hanno mostrato che l’equilibrio del suo organismo era gravemente compromesso. In modo improvviso, padre Alberto è stato colpito da un arresto cardiorespiratorio, che ne ha concluso l’itinerario terreno a settantacinque anni, alle ore 4.12 di domenica 17 gennaio 2010.

Al servizio dell’Ordine e della Chiesa
Tale itinerario era cominciato il 30 aprile 1935, allorché egli nacque a Salve (LE). I genitori, Nicola e Stella Falci gli pongono nel battesimo il nome Salvatore. Il 13 ottobre 1948 viene ricevuto nel Seminario di Francavilla da padre Atanasio da Molfetta. Insieme a lui, diverrà membro dell’Ordine anche il cugino, fra Leonardo Lotti. Riceve l’abito cappuccino nel noviziato di Alessano il 8 agosto 1953 dal maestro padre Roberto da Barletta. Emette la professione temporanea ad Alessano il 12 settembre 1954 e quella perpetua a Scorrano il 15 settembre 1957 nelle mani di padre Felice da Triggiano delegato dal ministro provinciale padre Pio da Triggiano. Viene ordinato diacono a Bari il 28 ottobre 1961 da mons. Enrico Nicodemo, che lo ordina anche presbitero, sempre a Bari, il 25 luglio 1962.
Espleta l’anno pastorale a Napoli, nel convento di S. Eframo Vecchio. Intraprende gli studi di geologia e ancora a Napoli consegue la laurea in Lettere presso l’Istituto universitario di S. Chiara. La Provincia lo assegna ai nostri luoghi di Scorrano, Terlizzi, Giovinazzo, Andria, Barletta, Bari Policlinico, Bari Immacolata. Ha esercitato più volte gli uffici di guardiano ed economo. È stato eletto definitore provinciale. Nell’ambito apostolico si è impegnato nel ministero di cappellano ospedaliero ma soprattutto di parroco ad Andria e a Bari Immacolata. Ha integrato la sua attività apostolico anche con l’insegnamento nei nostri Seminari e con l’accompagnamento dei pellegrinaggi nella Terra Santa.
Nel 1998 il ministro generale fra John Corriveau lo nomina vice economo della Curia generale. Nel 2001 diviene anche vicario della fraternità della Curia generale. Successivamente gli viene affidata il compito di guardiano e rettore della Chiesa nella fraternità di S. Maria della Consolazione, alle dipendenze prima della Curia generale e poi della CIMPCap. Nel 2002 viene anche nominato penitenziere della Basilica di san Pietro in Vaticano.
Dal settembre 2009 era rientrato in Provincia, dove gli avevo affidato l’ufficio di guardiano ed economo nella fraternità di Francavilla. Immediatamente aveva preso in mano la situazione, tanto per ciò che riguardava la grande mole della struttura conventuale e la sua conduzione, quanto per la dimensione apostolica, assumendo l’assistenza delle fraternità d’Ordine Francescano Secolare di Francavilla, Erchie e Latiano. Ma soprattutto si è trovato a dover dar prova della sua carità, stando accanto con pazienza e generosità a padre Romano nelle ultime stazioni della sua via crucis.

L’accoglienza nel tempo e nell’eternità
Della figura di padre Alberto desidero evidenziare anzitutto il radicamento nella fraternità cappuccina. Gli uffici di ministero fraterno che egli ha espletato, sono il segno del suo profondo senso di appartenenza alla nostra Provincia. Il fatto che sia poi stato scelto per servire l’Ordine, prima in Curia generale e poi presso la Consolazione, è stato la conferma della sua identità pienamente cappuccina. E anche nel periodo del suo soggiorno romano posso testimoniare che non ha mai smesso di seguire le vicende della Provincia, sia chiedendomi di esserne regolarmente informato, sia intervenendo direttamente ai Capitoli, alle assemblee e agli incontri provinciali.
La sua consacrazione religiosa si è però anche riversata nell’apertura all’apostolato, e segnatamente in un impegno coinvolgente nella Chiesa diocesana. Ne sono un segno eloquente i lunghi anni del suo ministero di parroco, ufficio nel quale si è espresso con passione, lasciando dietro di sé una scia di memoria e gratitudine.
Padre Alberto è stato sempre richiesto di applicarsi all’economia. In questo settore ha mostrato un’attitudine notevole. Personalmente sono rimasto sempre sorpreso sia dalla prontezza con cui sapeva aggiornarsi e appropriarsi dalle nuove tecnologie di gestione informatica, sia dalla sua capacità di ricevere situazioni di bilancio miserevoli facendole salire a livelli elevati. Tutto ciò avveniva in quanto sia la Provincia sia l’Ordine gli hanno riconosciuto affidabilità e competenza, ma soprattutto la capacità di fare dell’economia un orizzonte di relazioni.
Il nostro fratello Alberto è stato ancora un uomo di cultura. Ho già detto della sua attività di insegnamento di matematica e scienze e della sua passione per la Terra Santa. Voglio qui citare altri due esempi. L’uno è la promozione della pubblicazione Storia dei Cappuccini in Andria, di Paolo Petrarolo, pubblicata in occasione dell’VIII centenario della nascita di san Francesco. L’altro è la realizzazione del monumento a san Pio da Pietrelcina, realizzato dallo scultore Vito Russo e inaugurato il 25 maggio 1997 ad Andria nella piazza prospiciente il nostro convento.
Soprattutto, però, voglio sottolineare di padre Alberto la virtù dell’accoglienza. Tutti noi abbiamo avuto modo di avvantaggiarcene, specialmente negli anni in cui il nostro fratello è vissuto a Roma. Non solamente egli ci metteva a disposizione una stanza, ma – molto di più – il suo tempo, le sue conoscenze, la presenza della sua persona. Ha mostrato di saper esercitare questa, che è una delle opere di misericordia, con generosità e squisita cortesia.

Perciò, carissimo padre Alberto, vogliamo ringraziarti per tutti i benefici che da te abbiamo ricevuto. Il Signore si è servito di te, rendendoti uno strumento della sua sollecitudine. E come tante volte tu ci hai accolti nella tua casa, così il Signore ti accolga adesso nella sua. Del tempo del tuo lavoro nella vigna del Signore il suo paradiso sia per te la ricompensa eterna. Amen.

Bari, 18 gennaio 2010

 

  fra Francesco Neri OFMCap
  Ministro provinciale

fra Pier Giorgio Taneburgo OFMCap
  Segretario provinciale

 

MESSAGGI PER P. ALBERTO

Ringraziamo insieme il Signore per il dono di Padre Alberto e preghiamo parchè il Signore lo accolga nel suo regno di pace e amore.
In comunione con la fraternità francescana, don Gianni Massaro

La comunità parrocchiale SS. Trinità (Andria) eleva al Signore preghiere di
suffragio per P. Alberto: il Signore Risorto lo accolga tra i suoi Santi e lo
ricompensi per il lavoro svolto nella sua vigna. Don Peppino e don Riccardo

Carissimo, vi siamo vicini con la preghiera, nel ricordo di p. Alberto che
ho conosciuto personalmente e stimato per il suo autentico spirito
francescano. Il Cuore di Gesù lo accoglie e doni vocazioni sante alla sua
Famiglia religiosa.
p. Mario e Comunità

Grazie di cuore per la notizia del decesso di P. Alberto. Ho collaborato con lui per molti anni, soprattutto per l'accoglienza degli immigrati. Lo ricorderò volentieri nella S. Messa e sono vicino alla vostra comunità con la preghiera. don Vincenzo Giannelli

Ringrazio per la notizia e assicuro preghiere, perchè ho avuto modo di
conoscere padre Alberto nel suo periodo di permanenza ad Andria. A voi padri cappuccini vanno le mie sentite condoglianze, don Luigi Renna